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al testo di Dereck Louvrilanm
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Certo che al mondo fatti non mancano a vivere come bruti, ma chi segue virtude e conoscenza è tremendo per sommo conto. Come sempre tiene banco il mattino solo perché ha l’ora in bocca. Usa le lancette per pungolarmi al risveglio, ma il salto tra due raggi al confine del buio intenso è stato compiuto da fermo, disteso dal fiore della sera: la camomilla mantiene la calma se preferisco la melissa per la notte di congetture a frammentazione e sirene. Così riescono i sogni e gli incubi: provo a fermare i primi per fuorviare i secondi dall’attimo che risuona nello sterno. Tuttavia ho cura delle scarpe che reggono all’attrito tra il cammino inevitabile dell’orologio e la resistenza all’ignoto. Il respiro è tormentato dallo scendiletto, ormai! Come se l’esistenza fosse giunta a quella lingua di terra che spiega perché restino così tante lettere per i raccoglitori di storie a tappeto.
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